«The Lord of the Rings, il titolo originale dell’opera, viene pubblicato in Inghilterra, in tre volumi, tra il 1954 e il 1955, dalla casa editrice Allen & Unwin. In Italia l’Astrolabio-Ubaldini Editore nel 1967 dà alle stampe il primo volume, La Compagnia dell’Anello, ma sarà solo nell’ottobre del 1970 che l’editrice Rusconi pubblicherà la prima edizione italiana completa. […] Con poche variazioni questo sarà lo stesso testo che la Rusconi continuerà a ristampare negli anni, sino al 2000, anno in cui vengono ceduti alla Bompiani i diritti sulle opere di Tolkien».

Così scrive Angelica D’Aquilio nel suo contributo Il Signore degli Anelli di John R.R. Tolkien. La magia di un filologo che incatena alla lettura nel decimo volume della serie dei “Quaderni del Laboratorio di editoria dell’Università Cattolica”, Non è un caso che sia successo. Storie editoriali di best seller (coordinamento redazionale di Velania La Mendola e Maria Villano, EDUCatt, Milano 2010).«Il Signore degli Anelli è un romanzo di eccezione, tradotto in più di trentotto lingue è una delle opere più popolari del XX secolo: “si tratta di un lunghissimo racconto che si snoda per circa 1500 pagine, variando di continuo, come in un caleidoscopio”. L’autore asserisce che l’opera nacque tra il 1939 e il 1949 per volere dell’editore Stanley Unwin, il quale voleva dare un seguito al fortunato Lo Hobbit, la prima opera narrativa di Tolkien, attorno alla quale svilupperà poi quel mondo fantastico, la Terra di Mezzo, che è l’ambientazione del nostro romanzo. La scrittura dei primi capitoli fu difficoltosa, tanto che il titolo fu deciso solo nell’agosto dell’anno successivo; alle pressioni della casa editrice si aggiungevano infatti anche gravi problemi familiari ed economici. L’opera era stata inizialmente concepita coi tratti tipici della letteratura per l’infanzia, tanto che Tolkien, appena ebbe completato il primo capitolo, lo sottopose all’attenzione del piccolo Ryan Unwin, il figlio del suo editore. La stesura fu rallentata dallo scoppio della seconda guerra mondiale e si protrasse sino al 1954, anno in cui fu pubblicato per la prima volta The Lord of the Rings. Tolkien desiderava uscisse in un unico volume, ma la crisi post-bellica rendeva inattuabile il reperimento della carta necessaria; fu dato perciò alle stampe diviso in tre volumi, i quali erano a loro volta suddivisi in due libri. L’opera divenne in breve tempo un grande successo: “forse la più bella storia della seconda metà del ventesimo secolo […] arriva in Italia a sedici anni dalla sua prima apparizione in inglese […] Grandi critici l’hanno nel frattempo salutata come una resurrezione dell’epica, come una nuova epopea cavalleresca, degna di allinearsi alle antiche”.

La prima casa editrice italiana che si occupò della pubblicazione fu l’Astrolabio nel novembre del 1967, la quale però pubblicò solo il primo volume: La Compagnia dell’Anello. La traduzione, approvata anche dallo stesso Tolkien, è quella di una giovanissima Vittoria Alliata di Villafranca. Il libro non ebbe alcuna fortuna: vennero vendute unicamente 400 copie e tutte le altre finirono al macero. Arrivarono però critiche positive, come la recensione nello stesso anno di Gabriele Baldini sul “Corriere della Sera”, o quella di Carlo Pagetti il quale, nella rivista “Gamma fantascienza”, parlò della Compagnia dell’Anello come «interminabile favola».

Nel 1969 Ubaldini cedette i diritti sul Signore degli Anelli ad Alfredo Cattabiani, direttore editoriale della neonata Rusconi Libri. Fu così che nell’ottobre del 1970 venne alla luce la prima edizione italiana dell’opera completa. Venne mantenuta la traduzione di Vicky Alliata, ma profondamente rimaneggiata dal curatore Quirino Principe. L’introduzione è costituita da una parte dell’articolo che Elémire Zolla aveva scritto l’anno precedente nella rivista “Conoscenza Religiosa”. Interessante è come riesca a mettere in luce, in poche righe, le ragioni dello strepitoso successo di questo libro: “Non a caso The Lord of the Rings è diventato così popolare, i bambini vi si ambientano subito e i dotti godono tanto a decifrarlo quanto a restare giocati da certi suoi enigmi puramente esornativi. Opera che si divulgò smisuratamente, senza bisogno di persuasioni o di avalli, perché parlava per simboli e figure di un mondo perenne oltre che arcaico, dunque più presente a noi del presente“. Nella primavera del 1974 la Rusconi pubblicò una edizione in tre tomi brossurati, la terza edizione nazionale italiana destinata ad avere un ruolo di particolare preminenza. A giugno fu prodotta la quarta edizione e sarà la stessa che verrà ristampata fino al 2003.

I dati esatti delle tirature sono inaccessibili, ma sappiamo che nel 1984 uscì una speciale edizione per festeggiare la milionesima copia venduta. Nel 2000 la Rusconi, sull’orlo del fallimento, cedette tutti i diritti sulle opere di Tolkien alla Bompiani, la quale, nel giro di due anni, riuscirà a pubblicare l’intero catalogo tolkeniano della Rusconi. Le tirature ebbero un’impennata dopo il 2003, sull’onda dello straordinario successo del film di Peter Jackson, il quale ha guadagnato ben 17 Oscar. Il romanzo ha avuto un seguito straordinario, ispirando un numero enorme di libri, saggi, videogiochi, illustrazioni e composizioni musicali, ed è stato adattato per il cinema, la radio e il teatro. Ad oggi continua a esercitare un influsso culturale e mediatico oltremodo notevole, sia da parte di critici e studiosi, che da parte degli appassionati, i quali hanno creato associazioni e gruppi culturali in tutto il mondo».

Tantissime curiosità editoriali in merito al Signore degli Anelli sono raccontate da Velania La Mendola per MareMagnum.com; tra queste, l’importante “no” del critico letterario e scrittore Elio Vittorini: «L’idea non è malvagia, però peccato che l’autore non sia poi questo gran genio».

Brano tratto da:
Angelica D’Aquilio, ll Signore degli Anelli di John R.R. Tolkien. La magia di un filologo che incatena alla lettura in Non è un caso che sia successo. Storie editoriali di bestseller, EDUCatt, Milano 2010, pp. [116]-117.


(in "Editoria & Letteratura", editoria.letteratura.it).