In occasione dei novant’anni di Gian Carlo Ferretti, uno dei maggiori studiosi dell’editoria italiana, Interlinea pubblica il volume Un editore imprevedibile. Livio Garzanti (Interlinea, Novara 2020), un attento e appassionato ritratto di un editore protagonista del Novecento.

Con un’intervista inedita e un inserto iconografico, il volume si dimostra un prezioso strumento per approfondire, per la prima volta, la complessa figura di Livio Garzanti, nonché «un esempio limpido e prezioso di come si possa intendere la storia editoriale e insieme la critica editoriale», secondo il pensiero di Bruno Pischedda, ossia storia dell’editoria non come una mera raccolta di dati, bensì come capacità di cogliere, in quel determinato editore, peculiarità e caratteristiche, fossero anche molteplici e contraddittorie come nel caso di Garzanti.

Truman Capote

Truman Capote in visita al suo editore italiano Livio Garzanti (archivio privato di Silvio Riolfo Marengo).

Imprevedibile tanto nelle sue azioni – a forme avanzate di assistenza si alternano momenti di dura conflittualità – quanto nella scelta dei titoli da inserire a catalogo, dove coesistono Pasolini e 007, Gadda e Colazione da Tiffany, in Garzanti è difficile cogliere una precisa linea editoriale, tanto che lo stesso editore, nell’intervista inedita pubblicata da Interlinea, afferma: «Non ero molto letterato e non ho mai impostato una ricerca sistematica. C’era un clima culturale vivo, un mondo letterario straordinario, una intensa vita di relazione, e io pubblicavo i libri che ritenevo più adatti e vendibili. Un po’ come fa l’oste, che sa accogliere i clienti nella sua trattoria».

Gian Carlo Ferretti ripercorre la storia di Livio Garzanti a partire da un breve accenno all’esperienza del padre, un industriale di chimica che nel 1938, acquisita Casa Treves, fonda una propria attività. Dal 1954, quando Livio assume la direzione dell’impresa, Ferretti ci conduce con competenza e abilità narrativa in casa Garzanti, dove potremo assistere alla nascita di un catalogo diviso tra alta cultura e divulgazione, titoli controcorrente e sguardo rivolto al fatturato. Un progetto «moderno» e «per tutti», termini che ritornano più volte nei titoli e nelle iniziative promozionali a identificare la costante oscillazione tra qualità letteraria e vendite a un largo pubblico.

Ragazzi di vita (1955) di Pier Paolo Pasolini suscita grande scandalo e un processo.

In questo quadro si sottolinea la grande capacità di Garzanti di raccogliere intorno a sé un gruppo di letterati parmensi che grande influenza avranno all’interno della casa editrice, Attilio Bertolucci su tutti. Definito «delfico consigliere», il poeta parmense sarà in grado di portare in casa Garzanti, tra gli altri, Gadda e Pasolini, Caproni e Penna. Non solo: Garzanti è anche abile nel cogliere i momenti di indecisione dei suoi concorrenti, di cui è emblematico il caso del pasoliniano Ragazzi di vita, rifiutato dalla Mondadori per probabili pregiudizi morali, e uscito per Garzanti nell’aprile del 1955 nei “Romanzi Moderni” con copertina in tela rossa e sovraccoperta illustrata da Fulvio Bianconi.

Ferretti analizza in modo articolato ed esaustivo il percorso che porterà il catalogo Garzanti ad impoverirsi della narrativa e a espandersi nei settori della saggistica, dell’alta divulgazione, della scolastica, della manualistica e delle grandi opere. Se ne indagano le cause e le conseguenze, ottenendo così un quadro chiaro e composito dei mutamenti in atto nell’editoria del tempo.

Della Garzanti esce un’immagine enigmatica e affascinante: una casa editrice innovativa, in grado di affermarsi in vari settori, dalla saggistica alla poesia e alle enciclopedie, con nomi di grande valore come Debenedetti e Gadda e, allo stesso tempo, incapace di costruire un sicuro gruppo nella narrativa e di mantenere coerenza tra le diverse collane, fatto che priva la produzione di una sua precisa identità.

Tuttavia, si tratta pur sempre di una casa editrice che, come sostiene lo stesso Ferretti, «fa di Livio Garzanti un originale (e imprevedibile) protagonista». Ponendoci in un atteggiamento critico, come quello di Gian Carlo Ferretti, ci sorgerà, inevitabile, un dubbio: che siano proprio quelle contraddizioni e incoerenze a caratterizzare Livio Garzanti come uomo e come editore e a renderlo uno dei protagonisti della produzione libraria del secolo scorso.

Noemi Taborelli


(in "Editoria & Letteratura", editoria.letteratura.it).