La crisi dell’editoria è ben conosciuta sia dagli esperti del settore sia da chi si accosta per la prima volta a questo mondo; è stata discussa in innumerevoli tavole rotonde, articoli di giornale e saggi critici. Una crisi che nessuno nasconde e sulla cui causa principale, ormai, molti sembrano concordare: la disaffezione nei confronti della lettura. Fin qui, nessuna sconcertante novità: secondo la rilevazione effettuata dall’AIE nel 2020 l’Italia è, tra i principali mercati editoriali europei, il Paese col più basso indice di lettura, segno evidente della poca considerazione di tale attività.

Il problema, tuttavia, è più radicato e profondo: si inizia a mal sopportare la lettura fin da giovani, e ben lo sa lo scrittore Daniel Pennac, il quale in Come un romanzo ricorda le fatiche dei tanti studenti alle prese con le prime noiose, ardue, insopportabili quarantotto pagine di un libro:

E ora eccolo, adolescente chiuso nella sua stanza, di fronte a un libro che non legge. Tutta la sua voglia di essere altrove forma tra lui e le pagine aperte uno schermo opaco che confonde le righe. […] Pagina 48. Non ha il coraggio di contare le ore passate per arrivare a questa quarantottesima pagina. […] Se almeno ci fossero dei dialoghi. Figurati! Pagine zeppe di righe compresse fra margini strettissimi, neri paragrafi ammassati gli uni sugli altri e, qua e là, l’elemosina di un dialogo — due virgolette come un’oasi, a indicare che un personaggio parla a un altro personaggio. Ma l’altro non gli risponde. Segue un blocco compatto di dodici pagine! Dodici pagine di inchiostro nero! Manca l’aria! Uh, se manca l’aria! 

Di fronte a questa realtà — realtà che insegnanti, educatori e genitori vivono sulla propria pelle ogni giorno — tre sono gli spunti che Roberto Cicala, editore di Interlinea edizioni e docente di Editoria libraria e multimediale presso l’Università Cattolica di Milano, ci offre in un’intervista rilasciata a Michele Alinovi per la rivista presenza.

Un’editoria di qualità

L’editoria sembra dover dirigersi verso scelte coraggiose e di alto livello: «occorre puntare sulla qualità, che non è solo ciò che è facile, e sul necessario, che non è ciò che è più comodo, proprio come nella vita». Insomma, i professionisti della filiera editoriale non possono permettersi di fare scelte al ribasso; anzi, in un mondo dove è sempre più facile accedere alle informazioni, l’editoria ha il compito di «rimanere la mediazione necessaria tra autori e lettori […] capace di selezionare e organizzare il sapere per comunicarlo».

Credere nei giovani

Auspicabile, inoltre, un cambiamento, una nuova attitudine nei confronti delle donne e degli uomini di domani: è necessario «crederci e mettersi al loro servizio, dare loro un avvenire migliore costruito sulle parole». Mentre Francia e Germania offrono contributi a famiglie e operatori per progetti di educazione alla lettura, nel nostro Paese sono poche le iniziative rivolte ai ragazzi. Pur con notevoli eccezioni — ricordiamo qui, a solo titolo esemplificativo, Mare di Libri, il primo festival di letteratura in Italia dedicato in modo esclusivo agli adolescenti, e Natale Junior Festival, organizzato dalla collana “Le rane” di Interlinea, —, le occasioni per una vera e propria educazione alla lettura scarseggiano e i fondi vengono spesso destinati ad altro. 

Il piacere della lettura

Ancora più a monte, dietro e oltre tutte le possibili attività di promozione della lettura, bisognerebbe ritrovare quella gioia che solo l’atto del leggere sa dare. Come si può pensare di trasmettere la passione per i libri se gli operatori del settore sono i primi a essersi dimenticati delle sensazioni provate tra le strade di una grigia e misteriosa Barcellona o lungo la Route 66, in un viaggio che dalle terre rosse dell’Oklahoma conduce fino alla California? Il segreto, forse, sta tutto qui: «riscoprire il piacere della lettura» perché nessun ragazzo, come ha detto in modo magistrale Pennac, resti «privato per sempre dei libri… Per sempre senza risposte… E ben presto senza domande». 

È possibile leggere l’articolo completo di Michele Alinovi, con intervista a Roberto Cicala, al seguente link: Che fatica leggere libri, “presenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore”, novembre-dicembre 2013, pp. 6-7.


(in "Editoria & Letteratura", editoria.letteratura.it).