Quante parole sono state spese per delineare la figura di Arnoldo Mondadori? Quante per Giulio Einaudi? Di alcuni protagonisti dell’editoria si potrebbe scrivere per decenni e, comunque, non riuscire mai a fornirne un quadro completo, tanti sono i punti di vista e le lenti critiche di cui è possibile servirsi.

Il bello e il vero. Petrarca, Contini e Tallone tra filologia e arte della stampa, catalogo della mostra con antologia di testi e iconografia, a cura di Roberto Cicala e Maria Villano, presentazione di Carlo Carena, EDUCatt, Milano 2012.

Di Alberto Tallone, ad esempio, abbiamo parlato più volte: La stampa a caratteri mobili secondo TalloneDove sta la “bibliodiversità”?. Anche in Cattolica News troviamo un approfondimento alla mostra e al catalogo che l’Università Cattolica ha dedicato al sodalizio Contini-Tallone nel 2012.

Ci piace ricordare di nuovo Tallone attraverso i pensieri del giornalista Andrea Canova, il quale, in un approfondito articolo del “Giornale di Brescia”, ripercorre la storia delle edizioni Tallone e del lavoro che sta dietro ai Rerum Vulgarium Fragmenta petrarcheschi. «Un miracolo», nella definizione di Giuseppe Ungaretti, un incredibile progresso filologico quando Gianfranco Contini corregge «l’aura» in «Laura» che deriva, come detto dal giornalista, da «invenzioni formali di livello supremo, guadagnate a prezzo di sforzi tecnici notevolissimi».

Terminiamo con un augurio: nei momenti più bui della storia le parole dedicate da Pablo Neruda al noto stampatore possano servire da monito a tutti gli editori: «Nei tuoi libri, piccoli castelli dell’uomo, sono rimaste vive la bellezza e la chiarezza: da quelle finestre non entrerà la notte».

Per leggere l’articolo di Andrea Canova, «Il bello e il vero», “Giornale di Brescia”, 10 dicembre 2012, p. 18 clicca qui: «Il bello e il vero», 1 e «Il bello e il vero», 2.

 


(in "Editoria & Letteratura", editoria.letteratura.it).